Il contributo analizza, in prospettiva storico-letteraria e grafologica, le due figure di Tom Antongini e Maurice Barrès, che, fra le innumerevoli che hanno animato e arricchito l’orizzonte di rapporti intessuti da d’Annunzio, hanno esercitato sul Poeta un’influenza peculiare, i cui frutti sono confluiti nella sua vicenda personale e letteraria.
Gabriele d’Annunzio, Tom Antongini e Maurice Barrès: gli uomini dietro il mito.
di Alessandra Scorcia - Consigliere A.G.A.F.
Con il presente intervento si intende inquadrare e analiz- zare due figure che, fra le innumerevoli che hanno animato e arricchito l’orizzonte di rapporti intessuti da d’Annunzio, hanno esercitato sul Poeta un’influenza peculiare, i cui frutti sono confluiti nella sua vicenda personale e letteraria: Tom Antongini e Maurice Barrès.
Il primo, storico amico del Poeta per circa quarant’anni, dal 1897, anno della loro conoscenza a Firenze, al 1938, anno della morte di d’Annunzio, nonché suo segretario particolare dal 1910 al 1921, anno del ritiro del Vate al Vittoriale; il secondo, scrittore francese, uno dei massimi teorici e propugnatori del nazionalismo francese, conosciuto dal Poeta durante il suo ‘esilio’ a Parigi e ad Arcachon, ha costituito per d’Annunzio una figura di riferimento nella nascente teorizzazione del nazionalismo italiano; due personaggi che hanno segnato, in misura diversa, l’agire, la produzione, l’interiorità dell’Imaginifico.
Proprio il ‘volontario esilio’ costituisce l’occasione di incontro e scambio dei tre personaggi. Pertanto, attraverso una metodologia interdisciplinare che analizzi la vicenda da un punto di vista storico, letterario e grafologico, saranno messi in luce molteplici risvolti della vicenda e della medesima e, a tutt’oggi, sorprendente personalità di Gabriele d’Annunzio che, pur non inquadrandosi ancora – per lo meno non in maniera rigorosa ed esclusiva – in giudizi unanimi della critica storica e letteraria1, ha segnato una tappa fondamentale nella storia novecentesca, nello sviluppo della letteratura; e ha di fatto rappresentato, per i coevi e successivi politici, intellettuali e letterati, un riferimento constante ed un modello imprescindibile in quanto interprete emblematico di quella ‘rivoluzione’ che ha trovato la prima originaria genesi nella sconfinata originalità dannunziana.
Quindi un’analisi versatile e composita, da condurre su più livelli, si dimostra feconda di spunti e funzionale a dischiudere nuovi, inediti e inconsueti filoni di indagine (poco frequentati, per lo meno in termini programmaticamente sistematici), anche per personaggi, quali Antongini e Barrès, sui quali molto è già stato colto, compreso e messo per iscritto, ma molto altro può essere rilevato proprio attraverso il suddetto metodo d’indagine.
Nel caso delle due figure, ci si propone di esaminarle nella molteplice prospettiva storico-letteraria, nonché attraverso lo studio grafologico della personalità, strumento capace di fornire una chiave di lettura nuova in merito alle implicazioni di natura sociale, politica e istituzionale di rapporti di amicizia che permettono di delineare e svelare tratti della poliedrica e composita personalità del Vate, e di analizzare sotto chiavi interpretative diverse gli eventi principali che hanno caratterizzato la vita del Poeta.
L’apporto della scienza grafologica, attraverso l’analisi di personalità applicato a inediti documenti autografi concessi allo studio e alla pubblicazione dall’Archivio del Vittoriale, dona un contributo nuovo nonché un valore aggiunto nella ricostruzione di questa complessa congerie di scambi e incontri, le cui tesi vengono puntualmente suffragate dalla presentazione e dall’analisi di ‘dati concreti’ desunti dai documenti originali di interesse storico e grafologico inerenti alla vicenda dannunziana […]
Sunto estrapolato dalle pubblicazioni “La vita come opera d’arte. Gli uomini di d’Annunzio: Antongini, Barrès e Maroni fra storia, letteratura e grafologia”.
ATTI DEL CONVEGNO DI STUDI – IV EDIZIONE DELLA “FESTA DELLA RIVOLUZIONE” PESCARA, SETTEMBRE 2022. Ianieri Editore.
Riferimenti:
- 1 - Alcuni degli studi critici imprescindibili: B. Croce, Carattere della più recente letteratura, Id., La letteratura della nuova Italia, IV, Bari, Later- za, 1929, pp. 188-204. R. Scrivano, Il decadentismo e la critica, Firenze, La Nuova Italia, 1963, pp. 19-37. W. Binni, La poetica di Gabriele D’Annunzio e l’estetismo, Id., La poetica del decadentismo, Firenze, Sansoni, 1968, pp. 79-123. G. Tosi, D’Annunzio découvre Nietzsche, «Italianistica», II, 3 (1973), pp. 481-513.